Voto a favore dell’innalzamento del 110 per cento dei limiti
sulle polveri sottili
Si tratta di una decisione assurda. Invece di introdurre
regole più severe e restrittive la maggioranza degli europarlamentari ha fatto
il gioco dell’industria dell’automobile”. Gli ecologisti di Green Italia
puntano il dito sulla lobby dell’auto per raccontare il voto con cui ieri il
Parlamento europeo ha sostanzialmente dato il via libera all’accordo di ottobre
tra commissione Ue e case produttrici per innalzare i limiti di emissioni di
ossido di azoto (Nox) per le auto diesel. Una decisione in controtendenza
rispetto agli allarmi sull’inquinamento nelle città e alle reazioni sdegnate al
cosiddetto Dieselgate, cioè la scoperta che Volkswagen aveva installato sulle
sue auto un software per truccare le emissioni inquinanti. L’intesa ratificata
ieri dall’Europarlamento prevede in sostanza un compromesso: nessun cambiamento
fino al settembre 2017, quando le auto diesel cominceranno a essere sottoposte
ai nuovi test sulle emissioni in condizioni di guida reale (real-word driving
emission) e non in laboratorio, ma in compenso i limiti per le sostanze
inquinanti vengono alzati per qualche anno rispetto a quelli attuali (previsti
dalla Direttiva 715, in vigore dal 2007). Per l’ossido di azoto (NOx), ad
esempio, si passa dagli 80 mg/km di oggi a oltre il doppio (168mg/km) fino al
dicembre 2018 e poi a 120 mg/km dal 2019 in avanti. Questo, di fatto, significa
cancellare le norme “Euro 6” per i diesel adottate dalla stessa Ue. Il voto di
ieri, in realtà, era il tentativo dell’Europarlamento di porre il veto su
questo accordo al ribasso voluto dalla commissione europea a ottobre. La
commissione Ambiente, però, che proponeva di far rimanere in vigore i parametri
della Direttiva 715, non è riuscita a trovare la maggioranza in aula: forse non
è un caso visto che lo stesso presidente della commissione ha votato contro (si
tratta dell’italiano Giovanni La Via, Ncd). A guidare i favorevoli al raddoppio
delle emissioni è stato il Partito popolare europeo, mentre contrari erano
Verdi (ma anche il Movimento 5Stelle) e Socialisti, che però hanno perso molti
voti per strada.
Alla fine il via libera alla proposta della commissione è
passato per una manciata di voti: 6 per la precisione (323 a 317). I motivi che
hanno giustificato la decisione sono di vario ordine: per Bruxelles, ad
esempio, attualmente le auto diesel sforano i limiti per l’ossido di azoto del
400% se non di più. Si giustifica La Via: “Ponendo il veto avremmo solo perso
un sacco di tempo, non avremmo avuto un quadro normativo di riferimento e da
qui a un anno e mezzo avremmo dovuto cominciare tutto daccapo, con un’altra
proposta della commissione”. Legambiente invece, per bocca del suo direttore
generale Stefano Ciafani, la mette in un altro modo: “Quello che è avvenuto
oggi a Bruxelles è assurdo e grave, è una scelta che va deliberatamente contro
l’ambiente e la salute dei cittadini ed è solo a favore delle lobby
automobilistiche. Un vero e proprio condono che premia i furbi e non
l’innovazione e la qualità”.
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