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giovedì 4 febbraio 2016

La Ue cancella il Dieselgate si potrà inquinare di più

Voto a favore dell’innalzamento del 110 per cento dei limiti sulle polveri sottili
Si tratta di una decisione assurda. Invece di introdurre regole più severe e restrittive la maggioranza degli europarlamentari ha fatto il gioco dell’industria dell’automobile”. Gli ecologisti di Green Italia puntano il dito sulla lobby dell’auto per raccontare il voto con cui ieri il Parlamento europeo ha sostanzialmente dato il via libera all’accordo di ottobre tra commissione Ue e case produttrici per innalzare i limiti di emissioni di ossido di azoto (Nox) per le auto diesel. Una decisione in controtendenza rispetto agli allarmi sull’inquinamento nelle città e alle reazioni sdegnate al cosiddetto Dieselgate, cioè la scoperta che Volkswagen aveva installato sulle sue auto un software per truccare le emissioni inquinanti. L’intesa ratificata ieri dall’Europarlamento prevede in sostanza un compromesso: nessun cambiamento fino al settembre 2017, quando le auto diesel cominceranno a essere sottoposte ai nuovi test sulle emissioni in condizioni di guida reale (real-word driving emission) e non in laboratorio, ma in compenso i limiti per le sostanze inquinanti vengono alzati per qualche anno rispetto a quelli attuali (previsti dalla Direttiva 715, in vigore dal 2007). Per l’ossido di azoto (NOx), ad esempio, si passa dagli 80 mg/km di oggi a oltre il doppio (168mg/km) fino al dicembre 2018 e poi a 120 mg/km dal 2019 in avanti. Questo, di fatto, significa cancellare le norme “Euro 6” per i diesel adottate dalla stessa Ue. Il voto di ieri, in realtà, era il tentativo dell’Europarlamento di porre il veto su questo accordo al ribasso voluto dalla commissione europea a ottobre. La commissione Ambiente, però, che proponeva di far rimanere in vigore i parametri della Direttiva 715, non è riuscita a trovare la maggioranza in aula: forse non è un caso visto che lo stesso presidente della commissione ha votato contro (si tratta dell’italiano Giovanni La Via, Ncd). A guidare i favorevoli al raddoppio delle emissioni è stato il Partito popolare europeo, mentre contrari erano Verdi (ma anche il Movimento 5Stelle) e Socialisti, che però hanno perso molti voti per strada.
Alla fine il via libera alla proposta della commissione è passato per una manciata di voti: 6 per la precisione (323 a 317). I motivi che hanno giustificato la decisione sono di vario ordine: per Bruxelles, ad esempio, attualmente le auto diesel sforano i limiti per l’ossido di azoto del 400% se non di più. Si giustifica La Via: “Ponendo il veto avremmo solo perso un sacco di tempo, non avremmo avuto un quadro normativo di riferimento e da qui a un anno e mezzo avremmo dovuto cominciare tutto daccapo, con un’altra proposta della commissione”. Legambiente invece, per bocca del suo direttore generale Stefano Ciafani, la mette in un altro modo: “Quello che è avvenuto oggi a Bruxelles è assurdo e grave, è una scelta che va deliberatamente contro l’ambiente e la salute dei cittadini ed è solo a favore delle lobby automobilistiche. Un vero e proprio condono che premia i furbi e non l’innovazione e la qualità”.

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