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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

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lunedì 21 marzo 2016

DiBa - Uno dei leader del M5S parla di elezioni politiche e amministrative. E del caso Capitale

“Renzi non regge: andremo a votare il prossimo anno”
Si voterà nel 2017, comunque vada il referendum sulla riforma costituzionale. Renzi non potrà reggere ancora a lungo. E noi saremo pronti”. Alessandro Di Battista, deputato e membro del Direttorio dei Cinque Stelle, vede già le Politiche da qui a un anno. Ma con il Fatto parla anche di molto altro: dalle Comunali, fino alla natura del M5s.
Come affronterete la campagna per le Comunali?
Abbiamo ottimi candidati, e a Roma e a Torino abbiamo concrete possibilità di fare un grande risultato. Sarebbe fondamentale, anche per scardinare certi sistemi. Penso a Torino, la città di Intesa San Paolo. Punteremo sui temi, mentre gli altri partiti pensano solo alle poltrone. Guardi il centrodestra, che ha trasformato Roma nel terreno dove contendersi la leadership.
Salvini giura che nei ballottaggi voterebbe per voi. E perfino la Meloni ha detto che sosterrebbe la vostra candidata Virginia Raggi. Perché?
Con ritardo preoccupante, il segretario della Lega si è reso conto che Berlusconi lavora per Renzi, anche con la candidatura di Bertolaso a Roma, debolissima. Gli stessi forzisti in Parlamento mi ripetono che nella Capitale l’obiettivo del loro capo è lasciare campo aperto al Pd.
Si vocifera da settimane di contatti tra Lega e M5s per un patto di desistenza in varie città.
Assolutamente falso, nessuno dei nostri è stato contattato. Noi non trattiamo.
Come fareste a mettere ordine nel caos del Campidoglio? Avete idea di cosa trovereste?
Noi chiediamo da tempo i dati sui debiti contratti dal Campidoglio con i derivati, ma il governo continua a negarceli. Abbiamo fatto interrogazioni parlamentari sul tema, ma anche il ministro Boschi alla Camera di fatto non ci ha risposto. Li nascondono.
Lei tempo fa ha detto: “Se dovessimo vincere a Roma, avremmo subito degli scioperi”.
Non ricordo se ho usato esattamente queste parole, ma di certo le forze della continuità reagirebbero. Diversi dirigenti proverebbero a metterci i bastoni tra le ruote.
Senza una squadra adeguata potreste essere travolti in pochi mesi.
La stiamo creando. Avremo persone con le competenze giuste, in giunta e fuori. I nomi di alcuni assessori li renderemo noti prima del voto. Quel che conta è che romperemo il meccanismo degli appalti, perché non dobbiamo favori a nessuno. Noi non riceviamo finanziamenti per campagne elettorali faraoniche. Mi hanno raccontato che Fassino a Torino spenderà un milione di euro. Vorrei sapere da chi ha preso questo denaro.
Quanto costerà la campagna del M5s a Roma?
Poche decine di migliaia di euro. A meno che non si faccia una grande manifestazione in qualche piazza.
Magari di chiusura della campagna nazionale.
È possibile.
Virginia Raggi è alta nei sondaggi. Ma è inesperta.
È stata due anni e mezzo in Comune, lo conosce. È un’ottima candidata, e ciò conferma la bontà delle regole del M5s. Tanti chiedevano che fossi io a candidarmi, e invece abbiamo presentato una persona competente, magari anche più brava di me.
Lo staff di Milano ha bocciato le liste del M5s in cinque città. Non vi presenterete in centri importanti come Salerno. Sui territori c’è caos.
Noi due anni fa non ci presentammo alle Regionali in Sardegna, anche se avevamo ottimi sondaggi. In queste cinque città il Movimento non era ancora maturo per correre. E allora niente liste, perché a noi non interessano le poltrone. È quello che ci distingue maggiormente dai partiti.
Temevate infiltrati?
In Italia lo sport principale è salire sul carro dei vincitori, o di chi partecipa con chances.
Avete grandi problemi nella selezione dei candidati.
I problemi nella selezione ce li hanno i partiti, a cui ne arrestano uno al giorno. Noi su 1700 eletti abbiamo avuto due o tre casi, e siamo intervenuti subito.
Torniamo alle Comunali. Grillo sarà in campo? Si parla della sua presenza in tre - quattro grandi città.
Secondo me sì, ci darà una mano. Anche se il M5S ormai può camminare sulle proprie gambe, e Beppe si sta dedicando ad altro.
Voi del Direttorio lo avete incontrato a Milano una decina di giorni fa, assieme a Casaleggio. Dicono che sia stata una riunione importante.
Non ci vedevamo tutti assieme da molti mesi. Ma è stata solo una chiacchierata informale sulle Comunali e sul lavoro del Movimento.
Nell’incontro avete deciso di creare una segreteria.
No, smentisco.
Settimane fa lei aveva parlato della necessità di allargare la squadra.
È vero, più si cresce più c’è bisogno di organizzazione. Ma non è di questo che abbiamo parlato.
Grillo cosa ha detto?
Si è mostrato molto contento per le tante candidature femminili. A ottobre sarà referendum sulla riforma costituzionale. Farà di tutto per spiegare quanto sia importante votare no. Questa riforma toglie sovranità ai territori e ai cittadini per accentrare tutto. E sarebbe un enorme danno anche per la nostra economia.
Volete solo mandare a casa il premier.
Penso che si andrà comunque a votare nel 2017, Renzi non può reggere più a lungo.
Perché?
Per varie ragioni. Ad esempio, è debolissimo in politica estera. In tanti, Francia in testa, gli chiedono di fare la guerra in Libia. Lui non vuole, ma resistere è difficile. Se tiene ancora è soprattutto per il lavoro di pressione del Movimento. Con la nostra opposizione stiamo ottenendo grandi risultati. Penso anche ai mutui, dove abbiamo costretto il governo a fare marcia indietro.
Rimane sempre quella tara, quell’accusa: il M5s non è democratico, comandano Grillo e Casaleggio.
Totalmente falso. I fondatori non hanno mai messo bocca su una votazione, su una candidatura e tanto meno sulla gestione dei soldi dei gruppi parlamentari. Mi dica un altro partito dove avviene questo.
Casaleggio non ha messo bocca sulle unioni civili?
In quel caso è stato soprattutto Beppe a chiedere una riflessione maggiore su un tema delicato come la stepchild adoption . Ma se l’atto calato dall’alto è lasciare la libertà di coscienza, beh...
Però la legge sui partiti che obbliga ad adottare meccanismi interni democratici non la volete.
È strumentale, vogliono solo renderci uguali a loro. Ma noi non accettiamo nulla da chi fa le primarie truffa, e che non ci dice dove sono finiti 2,3 miliardi di euro di finanziamento pubblico.
Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – 21 marzo 2016 – pag. 9

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