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venerdì 25 marzo 2016

Acea, Caltagirone spara sulla Raggi. Il Pd s’accoda

Il quotidiano del costruttore contro la candidata M5S. Pioggia di tweet dei dem
Il giornale del costruttore e finanziere romano Francesco Gaetano Caltagirone lancia il macigno, il Pd prova a tramutarlo in frana. Vogliono sommergere Virginia Raggi, la candidata al Campidoglio dei 5Stelle, che su Facebook risponde tacciando i dem “di patto con la finanza” e accusa i “poteri forti”. Benvenuti all’ex battaglia per Roma, da ieri guerra. Parte dalla carta, poi invade il web. Dopo Quarto, dopo l’hashtag #classedirigentemadeche contro i sindaci grillini, rieccoli i renziani che vanno di tweet seriali, questa volta contro la Raggi. La accusano di aver fatto perdere ai romani 71 milioni di euro, perché domenica scorsa a Sky Tg 24 ha annunciato un cambio di management per l’Acea: municipalizzata di acqua, luce e gas, controllata per il 51 per cento dal Comune, che ha come amministratore delegato il renziano Alberto Irace. Proprio lui che a Firenze aveva nel cda di Publiacqua, partecipata da Acea, Maria Elena Boschi. “Per le sue parole il titolo in Borsa dell’Acea ha perso il 4,73 in un solo giorno” strillano i dem. È la stessa tesi del Messaggero, quotidiano controllato da Caltagirone, azionista al 15,8 della municipalizzata. “Se avesse voluto volontariamente demolire in Borsa una società quotata forse la Raggi non avrebbe saputo da dove cominciare”, si leggeva ieri in un commento del quotidiano romano. Citando pure “report di alcune società di intermediazione mobiliare, che mercoledì hanno declassato il livello di affidabilità del titolo Acea per quella frase demagogica e irresponsabile della candidata sindaco del M5s”.
Il PD la pensa come il Messaggero. E allora twitta per tutta la giornata. Cinguetta perfino il candidato sindaco dem Roberto Giachetti, fino a ieri dal contegno british. “Si candidano a governare Roma ma pensano di giocare a Monopoli: 71 milioni persi per una frase di Raggi su Acea. Dilettanti allo sbaraglio”. In realtà per il Comune non c’è alcuna perdita, visto che non sta vendendo la sua quota. E comunque il titolo era reduce da forti rialzi, nei giorni scorsi, dopo la presentazione del bilancio. Ma è campagna seriale, con l’hashtag stile caserma #RaggiAmari. Colui che traccia il solco è il renzianissimo Francesco Nicodemo, il twittatore di palazzo Chigi. “L’incompetenza costa cara” avverte. E gli vanno dietro in massa. Dal commissario romano Matteo Orfini (“Raggi pericolo pubblico”) all’immancabile Stefano Esposito.
Un furore non casuale. Perché la 5Stelle è davanti in tutti i sondaggi. Ma soprattutto perché negli ultimi giorni ha ricevuto elogi della stampa estera. Mercoledì è stato il turno del britannico Guardian, con un articolo rilanciato pure dal blog di Beppe Grillo, in cui si celebra la 37enne, descritta come “raffinata figura politica”. Il combinato disposto con la vetrina internazionale per Luigi Di Maio, ricevuto mercoledì da 28 ambasciatori Ue a Roma e quindi accreditato come candidato premier, ha colpito al Nazareno. Così, primo vero fuoco di fila dem contro la candidata M5s. Ma lei replica presto: “Prendiamo atto che Giachetti abbia scelto di schierarsi al fianco di Caltagirone, primo socio privato di Acea (dove, guarda il caso, siede in cda il figlio Francesco) ed editore del Messaggero. Il M5S, invece, continua a stare dalla parte dei romani”. Ma il merito? “Ho annunciato di voler cambiare il management perché il cda della multi-servizi è composto da un’accozzaglia di nomi in gran parte scelti proprio da Caltagirone con il lasciapassare del suo amico Matteo Renzi”. E ancora: “Da diversi anni la mission del cda di Acea è solo una: avviare piani di speculazione finanziaria sulle spalle dei romani, peraltro in palese violazione del referendum sull’acqua pubblica votato nel 2011. Hanno usato i romani come un bancomat”. Fuori taccuino, dal M5s rilanciano: “Sanno che vogliamo aumentare la quota pubblica in Acea, e che vogliono liberarla dei raccomandati, così fanno asse con Caltagirone”.
In serata parla Giachetti: “Oggi ho letto accuse ridicole dopo le dichiarazioni improprie della Raggi su Acea. Apprendo da lei che sarei amico di Caltagirone, ma io non ho mai avuto piacere di conoscerlo, sono amico dei romani”. Ma dell’azienda, che pensa di fare? “Non dobbiamo fare nulla su Acea, va benissimo, fa utili”. La certezza è che la partita sulla municipalizzata non può essere solo un affare dem-5Stelle. Per esempio, ecco il candidato di Si Stefano Fassina: “Su Acea non è chiaro se è più grave l’improvvisazione del M5S o la dipendenza del Pd dai poteri forti”.
LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano – 25 magio 2016 – pag. 10

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