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domenica 31 gennaio 2016

Voto a Napoli, sulle liste caos a 5 Stelle - Brucia ancora la ferita per la vicenda Quarto

Sotto al Vesuvio - Ancora in forse la partecipazione. 
Alle 19.30 Patrizio Rispo, l’attore di Un Posto al Sole, il volto noto tra gli attivisti partenopei del M5S, se ne va in anticipo dalla riunione dichiarandosi “agitato: mi aspettavo una parola di chiarezza sulla partecipazione del Movimento alle amministrative di Napoli, chiarezza che non è arrivata”. E la presenza del M5S al voto nella terza città d’Italia è ancora in dubbio, sospesa tra la prudenza di Roberto Fico (“il rischio di non partecipare non è definitivamente fugato”) e il piglio di Luigi Di Maio venerdì in piazza dei Martiri (“individueremo a breve il candidato”).
IL MEETUP di Napoli si è riunito ieri pomeriggio nell’aula “Silvia Ruotolo” della Municipalità del Vomero, in sala un centinaio tra iscritti e movimentisti. Al centro, il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico e altri parlamentari locali: Salvatore Micillo, Vega Colonnese, Paola Nugnes. Tra quattro mesi a Napoli si vota, ci sono già quattro candidati sindaci a vario titolo in campo – l’uscente Luigi de Magistris, l’azzurro Gianni Lettieri, il dem Antonio Bassolino e Valeria Valente, che ieri ha ufficializzato la discesa in campo nelle primarie Pd “perché c’è bisogno di una svolta”, ovvero finalmente le correnti interne si sono messe l’animo in pace – ma il M5S si macera in interrogativi e attendismi. Poco prima di iniziare l’incontro con la base, Fico ha dato qualche indicazione ai cronisti: “Se il rischio di non fare le liste a Napoli è fugato? Mai niente è definitivamente fugato. Comunque oggi non decidiamo il candidato sindaco, il percorso di designazione potremmo chiuderlo a breve. Potremmo individuarlo attraverso il web con il metodo della rete certificata degli iscritti. E ribadisco: no ad accordi di desistenza con de Magistris, non ci sono stati incontri segreti, sono stupidaggini enormi, voci vigliacche”. In aula però introduce il dibattito senza parlare delle comunali. Torna sul caso Quarto, se la prende coi media che gli hanno dedicato un’attenzione “che nemmeno agli attentati di Parigi”, il Pd che l’ha strumentalizzato, mette in relazione la legge che ha rifinanziato l’editoria con l’attacco concentrico di certe testate, a cominciare da Il Mattino dei Caltagirone.
Sì, ma il voto a Napoli? Non sembra la principale preoccupazione nemmeno tra gli iscritti. Prima di sentirne parlare, si dibatte su Quarto, indagini Dda a Pozzuoli, bonifiche non fatte e un accenno di processo a due esponenti grillini chiamati a spiegare la loro partecipazione nel dicembre 2014 a un tavolo programmatico di Vincenzo De Luca: era la campagna elettorale per le primarie Pd in Campania, preistoria. La grillina non ci sta e si sfoga: “Ma viviamo in un universo parallelo?” Cita Rosa Capuozzo che aveva citato don Milani: “Abbiamo le mani pulite, ma sporchiamocele”. Insomma, per ascoltare qualcosa su Napoli deve trascorrere quasi un’ora. Quarto è una ferita che brucia. La paura che ciò si ripeta paralizza il dibattito sul capoluogo. Due attivisti dicono chiaramente: “Al momento le condizioni per fare le liste a Napoli non ci sono. Non c’è unità di intenti al nostro interno, manca un percorso condiviso”. Uno parla di “meetup spaccato in due” e non aggiunge chiarimenti. Fico ascolta e alla fine propone una sorta di casting per le candidature: oggi pubblicherà un post che indicherà i luoghi dove gli aspiranti candidati potranno consegnare il curriculum. Chi li vaglierà? Si pensa a un comitato composto da lui, da altri parlamentari e da un delegato regionale. E forse finalmente la riserva sulla partecipazione verrà sciolta. Forse.

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