VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

sabato 26 dicembre 2015

Un'altra vittima dell'uranio impoverito. 44 anni, lascia una moglie e una figlia di un anno

Il Maresciallo Gianluca Denise, 44 anni
Tra le mie preghiere di questo Natale ce n'è sicuramente una per il maresciallo dell'Aeronautica Gianluca Danise, morto martedì scorso all'età di 44 anni. Gianluca aveva un tumore causato dall'uranio impoverito con cui era entrato in contatto durante le sue missioni militari: è la 321esima vittima tra i nostri servitori dello Stato. 
Gianluca aveva partecipato a numerose missioni internazionali come Kosovo, Iraq e Afghanistan. Faceva parte dei corpi speciali e il 13 novembre 2003, in occasione dell'attacco alla nostra base, era a Nassiriya dove ha saputo ricomporre - a 40 gradi all'ombra - i resti dei suoi colleghi, evitando che le bare fossero riempite di pesi.
A Gianluca e alla sua famiglia lo Stato non ha riconosciuto praticamente nulla. Io e Gianluca Rizzo abbiamo provato a sbloccare la sua situazione con alcuni interventi istitu-zionali http://goo.gl/7X1SfQ.
Nell'estate del 2014 anche il Ministro della Difesa Pinotti in persona ha telefonato a Gianluca, promettendo un intervento, ma si è rivelato un bluff. Sarebbe bastata una telefonata tra Boeri e Pinotti per riconoscergli una pensione dignitosa. Ma si è preferito insabbiare tutto, così da non accendere i riflettori sugli effetti devastanti prodotti dalle armi delle industrie belliche. 
L'uranio impoverito è lo scarto della produzione di energia nucleare. Viene utilizzato per costruire le bombe perché costa poco ed è pesante: gli ordigni uccidono e devastano meglio. Se ciò è accaduto ai nostri soldati che hanno vissuto alcuni mesi a contatto con questo metallo, provate a pensare cosa sta succedendo ai civili che abitano da dieci o venti anni nei territori colpiti da quei bombardamenti. Si stima che l'incidenza dei tumori aumenti del 700 per cento. Ovviamente a noi non dicono nulla: abbiamo un Governo che sostiene le industrie belliche, certamente non i nostri uomini in divisa. 
Gianluca lascia una giovane moglie e una figlia di un anno. È l'ennesima vittima di un meccanismo assurdo e mortifero.
Bisogna fermarlo: tra uccidere e morire c'è una terza via. Vivere.
Non ci fermeremo finché ai familiari di Gianluca e dei suoi colleghi - a cui lo Stato ha riservato questo trattamento - non verrà garantita un'esistenza dignitosa.
Ciao Gianluca, che la terra ti sia lieve.

Contributo personale all'articolo: L'ebetino fiorentino dovrebbe prima conoscere i valori e i sacrifici a cui va incontro il personale che indossa una uniforme mimetica come quella che lui sfoggia con spavalderia in occasione delle sue "gite" nei Teatri Operativi. Lui, che non ha nemmeno fatto il militare, non merita di indossare una uniforme ne tanto meno di respirare l'aria dei luoghi dove, ogni giorno, Servitori dello Stato rischiano la propria vita con estremo sacrificio e disprezzo del pericolo.
Fabio ANGELETTI

Nessun commento:

Posta un commento