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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

martedì 22 dicembre 2015

INCHIESTA #XYLELLA, ADESSO L'EUROPA SALVI LA #PUGLIA

Vogliamo tutta la verità e un nuovo piano anti Xylella. Il sequestro degli ulivi a rischio eradicazione e i dieci avvisi di garanzia per diffusione colposa della Xylella in Puglia dimostrano che adesso è tutto da rifare. Tra gli indagati della Procura di Lecce ci sono anche il commissario del governo e ricercatori del Cnr e dello Iam. Quello che emerge dalle indagini è preoccupante e inquietante. Se un giorno i reati contestati dovessero essere confermati, sarebbero molto più chiare le ragioni che hanno spinto le autorità competenti a rinchiudersi entro determinati schemi sbattendo la porta in faccia a chi, come il Movimento 5 Stelle, ha chiesto fin dal principio di valutare e sperimentare altre misure che non fossero solo le eradicazioni e l'uso di fitofarmaci.
La giustizia dirà se e quali reati sono stati commessi e da chi. Gli ulivi e l'economia pugliesi, però, hanno bisogno di risposte immediate. E per questo il Movimento 5 Stelle chiede ancora una volta alla Commissione europea di uscire dai rigidi schemi in cui finora ha operato, allargando il campo della ricerca scientifica e prendendo in considerazione quelle pratiche alternative che, grazie alla buona volontà di esperti e organizzazioni del territorio, stanno già dando degli ottimi risultati, migliori di quelli visti finora con gli abbattimenti.
L'Europa ascolti la Puglia e i pugliesi, non il commissario del governo indagato.
La portavoce al Parlamento europeo Rosa D'Amato ha più volte inviato lettere alla Commissione europea chiarendo i punti di un piano alternativo, rispettoso degli ultimi secolari e della salute dei cittadini. Adesso l'Europa deve prendere in considerazione queste proposte, altrimenti rischia di essere collusa con gli indagati.
ECCO LE PROPOSTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
• la moratoria del piano che prevede l'abbattimento degli ulivi secolari.
• l'autorizzazione dell'uso di fitofarmaci consentiti in agricoltura biologica al posto di quelli previsti dall'attuale piano.
• la ricerca contro il batterio deve essere affidata anche a centri e università differenti rispetto al CNR e all'Università di Bari, favorendo la sinergia con le altre università pugliesi, italiane e internazionali.
• l'integrazione del comitato scientifico regionale con alcune competenze e figure professionali attualmente assenti e di cui è invece emersa l'assoluta necessità (come per esempio gli Ordini degli Agronomi e dei Periti Agrari).
• l'investimento sulla gestione delle acque reflue urbane per utilizzare questa risorsa nell'irrigazione degli oliveti.
• l'incremento della raccolta differenziata (matrice umida) così da produrre compost di qualità e certificato da utilizzare in agricoltura.
• permettere alle aziende del settore biologico di effettuare gli interventi nel rispetto delle loro pratiche valutando l'inserimento nel piano di azione delle proposte di FEDERBIO. 
CAMBIA LA DIRETTIVA UE, SPERANZE PER LA PUGLIA
La portavoce Rosa D'Amato ha, inoltre, lavorato per superare tutte le regole che hanno reso possibile la fallimentare gestione dell'emergenza in Salento,. Settimana scorsa è stato infatti approvato da Parlamento, Commissione e Consiglio europeo il regolamento sui parassiti delle piante. Questo nuovo regolamento prevede una maggiore attenzione alle misure di contenimento e di prevenzione, con una stretta decisa sull'uso dei pesticidi e con compensazioni per le aree colpite, più trasparenza e un maggiore coinvolgimento degli attori del territorio nelle situazioni di emergenza e nella scelta delle misure da adottare. E' prevista inoltre una stretta sulle importazioni delle piante aliene con più controlli per evitare l'introduzione di batteri o altri agenti nocivi.
La vera differenza di questo regolamento rispetto alla direttiva precedente sta nell'aver fissato dei principi chiari nella gestione del rischio. Tra questi, l'impatto minimo sul territorio, la 'non discriminazione', soprattutto per ragioni di commercio interno, e la 'giustificazione tecnica' al fine di scegliere la migliore soluzione al problema sulla base di reali evidenze scientifiche. Evidenze che sono mancate quando il governo Renzi ha varato il piano anti-Xylella, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti.
VIDEO. Ascolta e condividi le testimonianze degli imprenditori pugliesi messi in ginocchio dal piano anti Xylella.

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