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sabato 26 dicembre 2015

Cassa di previdenza delle FF.AA. - Interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle

On.le Tatiana BASILIO (M5S)
La triste vicenda che ha coinvolto quattro banche italiane facendo sfumare i risparmi di migliaia di famiglie rischia di avere effetti devastanti anche sulle pensioni dei nostri militari.
Non tutti sanno, infatti, che tra i vari servizi affidati a Banca delle Marche vi è anche la gestione della Cassa di Previdenza delle Forze Armate, concessa a seguito di una gara pubblica indetta dal Ministero della Difesa.
Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Difesa, dichiarando la presentazione di una interrogazione parlamentare diretta ai Ministri Pinotti e Padoan per chiedere al governo se i contributi previdenziali finora versati dal personale delle Forze Armate nelle casse di Banca delle Marche S.p.a. siano oggetto di salvaguardia e se siano stati in tutto o in parte utilizzati per l'acquisto di prodotti finanziari a rischio.
Di seguito riporto il testo integrale dell'interrogazione parlamentare presentata dagli Onorevoli BASILIO, CECCONI, TERZONI, RIZZO, FRUSONE e TOFALO. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: 
  • la cassa di previdenza delle Forze armate, che dal 2009 raggruppa tutte le preesistenti casse previdenziali militari, è un ente di diritto pubblico non economico sottoposto alla vigilanza del Ministero della difesa, che ne gestisce poteri e funzioni attraverso lo Stato maggiore della difesa e gli uffici dell'amministrazione competenti per materia;
  • con atto di approvazione del 24 aprile 2015, emesso in conclusione del procedimento amministrativo per l'affidamento dei servizi di gestione dei conti correnti intestati a fondi previdenziali, la Cassa di previdenza delle Forze armate ha aggiudicato, in via definitiva, l'affidamento dei predetti servizi alla Banca delle Marche s.p.a.;
  • il predetto istituto di credito, già oggetto di amministrazione straordinaria, è attualmente coinvolto in un processo di ristrutturazione aziendale, mediaticamente definito di «salvataggio», a causa di un dissesto finanziario che ha comportato danni per le azioni ed obbligazioni di migliaia di risparmiatori e che ha riguardato anche Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti;
  • tale crisi economica, che ha generato incertezze e preoccupazione in migliaia di risparmiatori, ha indotto alcuni organi di stampa ad ipotizzare un rischio anche per i conti correnti dei fondi previdenziali militari dal momento che, nonostante l'amministrazione straordinaria ed i bilanci non in regola, la Banca delle Marche ha mantenuto la gestione dei servizi precedentemente affidati;
  • appare quanto mai anomalo, secondo gli interroganti, che, tra i criteri di esclusione per la scelta della banca aggiudicatrice, il bando di gara pubblicato dal Ministero della difesa non abbia previsto anche quello relativo allo stato di amministrazione straordinaria e quello del livello di solidità dell'istituto, in termini di bilancio; 
  • prima di aggiudicarsi la gara per la gestione della Cassa di previdenza delle Forze armate, la Banca delle Marche ha amministrato, fin dal 2011, i fondi di previdenza di ufficiali e sottufficiali di Esercito, Arma dei Carabinieri, Marina militare ed Aeronautica militare;
  • è di tutta evidenza, a giudizio degli interroganti, che, in un sistema di regolamentazione bancaria diretto dalla Banca centrale europea e dalla Banca d'Italia, tali organismi dovrebbero porre in essere tutti i meccanismi per evitare simili dissesti finanziari e controllare la gestione del credito, incoraggiando la tutela del risparmio dei cittadini, quale principio costituzionalmente garantito dall'articolo 47 della Costituzione;
  • se i contributi previdenziali finora versati dal personale delle Forze armate alla Cassa di previdenza delle Forze armate, e i cui fondi sono gestiti dalla Banca delle Marche s.p.a, siano oggetto di salvaguardia e risultino attualmente nella immediata disponibilità dell'istituto di credito;
  • quali siano i bilanci consuntivi della Cassa di previdenza delle Forze armate per l'ultimo biennio 2014-2015, posto che l'ultimo bilancio attualmente disponibile sul sito internet risale al 2013; 
  • se i contributi previdenziali finora versati nelle casse di Banca delle Marche dal personale delle Forze armate siano stati in tutto o in parte utilizzati per l'acquisto di prodotti finanziari a rischio; 
  • se non si ritenga opportuno, alla luce di quanto emerso e delle sopravvenute difficoltà di gestione, procedere alla revoca dell'affidamento dei servizi aggiudicati alla Banca delle Marche e valutare l'indizione di un nuovo bando di gara per le medesime attività di tesoreria;
  • quali siano i criteri di valutazione sottesi all'affidamento alla Banca delle Marche della gestione dei servizi di cui in premessa e se non sia opportuno assumere iniziative per introdurre, per le gare future, accanto al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, anche l'ulteriore criterio dell'indice di solidità dell'istituto di credito."
Speriamo che tutto questo non si trasformi in un ennesimo "regalo" del Governo Renzi al personale delle nostre Forze Armate.
Fabio ANGELETTI

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