L'ex ministro, ora in Fratelli d'Italia, durante
un'informativa sui migranti, aveva detto alla presidente Boldrini: "Si
vergogni a richiamarmi". I parlamentari del Carroccio sanzionati per aver
definito Renzi un ladro durante una relazione sugli esodati. L'allontanamento
temporaneo di alcuni dei grillini è legato a una seduta in commissione
Giustizia durante la quale si discuteva il ddl sulla ragionevole durata dei
processi.
Sono 18 i deputati sospesi dai lavori d’Aula
per la “cattiva condotta” tenuta in varie occasioni nei mesi scorsi
alla Camera e in commissione. Si tratta di Ignazio La Russa,
dieci deputati della Lega Nord tra cui il capogruppo Massimiliano
Fedriga, e sette esponenti del M5S tra cui Alessandro Di
Battista e Carla Ruocco. Montecitorio ha anche inviato delle lettere
di censura ai pentastellati e al deputato Pd Luciano Agostini in
merito a diversi episodi avvenuti tra settembre e ottobre.
Sono due i giorni di sospensione inflitti a Ignazio La
Russa: nella seduta del 5 maggio, dopo un’informativa urgente del governo sui
migranti, il deputato di Fratelli d’Italia aveva sforato il tempo a
disposizione per il suo intervento e, alla presidente Laura Boldrini che
lo aveva invitato a concludere, aveva detto: “Si vergogni a
richiamarmi”. Lega e M5S si sono astenuti nella votazione del
provvedimento.
I dieci deputati della Lega Nord invece sono stati
sospesi per 4 giorni, da scontare in tre diversi periodi per consentire la
presenza del gruppo in Aula. Il 15 settembre, dopo un’informativa sugli esodati,
i deputati Stefano Allasia, Angelo Attaguile, Stefano Borghesi, Filippo
Busin, Massimiliano Fedriga, Cristian Invernizzi, Nicola Molteni, Marco
Rondini, Barbara Saltamartini e Roberto Simonetti hanno occupato
i banchi del governo esponendo un cartello con la scritta “Renzi ladro di
pensioni”. Su questa decisione si sono astenuti Fratelli d’Italia e M5S.
Fedriga sconterà la sospensione quando avrà terminato quella
di quindici giorni che gli era stata precedentemente inflitta per
un’altra intemperanza.
L’esclusione più lunga dall’Aula è toccata a
due deputati del M5S: Alessandro Di Battista e Carla Ruocco.
Hanno ricevuto 5 giorni di sospensione perchè il 24 luglio, in commissione
Giustizia, durante l’esame del ddl sulla ragionevole durata dei processi
hanno contestato pesantemente la presidente Donatella Ferranti su
una votazione. Di Battista l’aveva apostrofata dicendole: “Dimettiti perché sei indegna“;
Ruocco le aveva detto: “Puoi fare solo l’avvocato dei mafiosi“. Per lo
stesso episodio i deputati Ferdinando Alberti, Riccardo Fraccaro, Luca
Frusone, Carlo Sibilia e Angelo Tofalo non potranno
partecipare ai lavori per 3 giorni.
I pentastellati sono anche destinatari di alcune lettere di
censura, una delle quali condivisa col deputato Pd Luciano Agostini. Nella seduta del 9 settembre il M5S lanciò delle finte
banconote da 500 euro dalle tribune e, in risposta, Agostini
fece loro il gesto del dito medio. Il 23 settembre invece i
grillini indossarono bavagli ed esposero cartelli e, infine,
nella seduta del 6 ottobre durante l’esame del ddl concorrenza
mostrarono la scritta “Vero made in Italy” e bottiglie di passata di pomodoro.
La sanzione è stata decisa soprattutto perché parte di queste
manifestazioni sono avvenute in diretta televisiva, determinando un danno
di immagine per la Camera. Su questi punti si sono astenuti Lega Nord,
Fratelli d’Italia e M5S mentre sulla sanzione ad Agostini ha votato no Gianni
Melilla di Sel, che avrebbe voluto una punizione più dura.
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