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giovedì 10 settembre 2015

L'ACQUA FUORI DAL TTIP


L'acqua non si tocca. Il Parlamento europeo ha approvato con i voti del Movimento 5 Stelle Europa una relazione sul seguito dell'iniziativa dei cittadini europei "L'acqua è un diritto": oltre 1,8 milioni di firme raccolte in tutti gli Stati europei per chiedere che le risorse idriche vengano considerate bene pubblico. L'acqua è un diritto umano e la gestione delle risorse idriche deve restare fuori dalle logiche del mercato interno e dalle liberalizzazioni. Dopo la risposta deludente della Commissione, adesso il Parlamento europeo rilancia ammonendo i burocrati di Bruxelles dal negoziare sulle risorse idriche, nell'ambito del Ttip. Questo capitolo aperto con gli Stati Uniti va dunque stralciato.
Ecco la parte del testo approvato:
"Il Parlamento europeo esorta la Commissione a garantire l'esclusione giuridicamente vincolante dei servizi idrici, igienico-sanitari e concernenti le acque reflue dai negoziati in corso per il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP)".
La natura speciale dei servizi idrici e igienico-sanitari, in termini di produzione, distribuzione e trattamento, dunque viene rispettata e tutelata. Nessuna trattativa è possibile su quello che deve essere un semplice diritto: né sul Ttip, ne sul Ceta, e soprattutto né sull'accordo sugli scambi di servizi.
Questa vittoria non era scontata. Il Partito popolare europeo ha fatto sponda fino all'ultimo a chi voleva trasformare l'acqua in un business. Non sarà così. La volontà dei cittadini è stata rispettata e per la prima volta le Istituzioni europee, tradizionalmente chiuse a riccio e prive di vera rappresentanza democratica, accolgono quanto chiesto dai cittadini. L'iniziativa "Right 2 Water" è un esempio di come dovrebbe funzionare la democrazia in Europa.
All'interno del rapporto approvato ci sono, inoltre, importanti principi riconosciuti, come quello di una quota minima di acqua da garantire a ogni cittadino. Il portavoce del M5S Europa Marco Affronte aveva proposto una quota minima di 50 litri al giorno. Tuttavia, durante la fase dei negoziati i gruppi politici hanno preferito di non esplicitare una soglia minima garantita di acqua: ogni Stato membro dovrà trovare il suo tetto.
In Italia la situazione è allarmante: i distacchi indiscriminati e senza preavviso sono all'ordine del giorno, senza considerare che il prezzo dell'acqua è aumentato del 95,8% negli ultimi anni, ingrassando gli utili delle municipalizzate. In una sola parola, chi gestisce le risorse idriche risponde oggi più a logiche di profitto che a quelle di servizio. Le bollette servono per arricchire solo i soci tramite lauti dividendi. Tutto questo deve finire.
Il Parlamento europeo ha approvato due importanti emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle Europa:
1) l'accesso a un fabbisogno idrico di base dovrebbe essere un diritto umano fondamentale indiscutibile, implicitamente ed esplicitamente sostenuto dal diritto internazionale, dalle dichiarazioni e dalla prassi degli Stati.
2) si invitano i governi, le agenzie umanitarie internazionali, le organizzazioni non governative e le comunità locali ad adoperarsi al fine di assicurare a tutti gli esseri umani un fabbisogno idrico di base e a garantire che l'acqua sia un diritto umano.

In questo video il portavoce Marco Affronte racconta come ha sostenuto al Parlamento europeo il percorso legislativo dell'iniziativa europea "Right2water":

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