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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

domenica 6 settembre 2015

Caccia al finanziatore

Imprese, sanità e lobby: chi paga i partiti e i politici

Ex Cavaliere a parte, finora nel 2015 alla Camera sono state
registrate donazioni per 39 milioni di euro


Al netto delle complesse, e sempre narrativamente gustose, vicende che riguardano Forza Italia (vedi la pagina accanto), il flusso di denaro tra cittadini e aziende da un lato e partiti e singoli politici dall’altro –registrato dall’apposito ufficio della Camera dei deputati nel 2015 – riguarda la non piccola cifra di 39 milioni di euro (il totale, Silvio Berlusconi compreso, fa 131 milioni e mezzo, un’enormità). Roba, comunque, che fa impallidire i 9,6 milioncini assegnati ai partiti attraverso il 2xmille nelle dichiarazioni dei redditi. Il fundraising (la raccolta fondi) è ormai uno sport estremo quanto necessario. Ovviamente sono parlamentari o eletti in genere a versare la maggior parte dei soldi – con annessa detrazione Irpef al 26%, peraltro – ma qui e lì si scoprono piccole storie curiose: la politica – com’è e come forse è sempre stata –vista dal lato del finanziamento è ancora “sangue e merda ”, come voleva Rino Formica, ma con sempre meno sangue. Il fortunato Giorgetti: 235mila euro in un colpo Nel gennaio 2014, Serti Spa ha acquistato il ramo d’azienda di Tributi Italia, una società di riscossione dei tributi locali. All’epoca, Alberto Giorgetti aveva scelto il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano (ora è tornato in Forza Italia) per restare al governo come sottosegretario all’Economia. Per il suo fabbisogno politico, sempre l’anno scorso, Giorgetti ha dichiarato un contributo di 20 mila euro da parte di Serti. Ora Giorgetti non è più al governo, è deputato semplice, e l’attività di Serti – con un accordo sancito dal Tesoro lo scorso maggio - è stata ceduta ad Arianna 2001 della potente Federazione dei Tabaccai. L’ex sottosegretario di Verona aveva la delega ai giochi e al tabacco. Dai tabulati della Camera risulta che, a giugno, Giorgetti ha comunicato di aver incassato 235 mila euro, spalmati su tre versamenti, da Serti Partecipazioni. Quando uno fa bene il suo lavoro, succede. Noi Sud ti risolve la questione meridionale Ci sono due aziende in Campania che hanno capito chi può risolvere l’annosa “questione meridionale”: Libertà e Autonomia - Noi Sud, movimento politico su cui giganteggia il senatore oggi “fittiano” Antonio Milo, ex sindaco di Agerola. Capito questo, la General Plastic di Pomigliano d’Arco (produce sacchetti dell’immondizia) l’anno scorso ha versato ai “su d is t i” 65 mila euro, mentre nel 2015 la C.M.O srl di Napoli (azienda della sanità) gliene ha dati addirittura 100 mila. D’a l tr o n d e , ricorda il senatore Milo in una sua breve biografia, i suoi interventi politici in campo medico si sprecano, compreso “il pressante appello” all’ex governatore Stefano Caldoro per il “pagamento dei debiti sanitari pregressi, attuali e futuri verso i soggetti della sanità privata”. Il senatore, sia detto en passant, è pure indagato per una vicenda di rimborsi non dovuti in un’inchiesta sul centro sanitario Fisiodomus.

 Moby: cuore e traghetto. I ricchi Ds di Ferrara
La Moby spa – che nel 2012 ha inglobato l’ex azienda pubblica Tirrenia e le sue preziose rotte verso Sardegna e Sicilia – è oggi la prima compagnia di navigazione italiana sulle rotte del Mediterraneo. Anche se la sua sede legale è a Milano, però, Moby mantiene i suoi uffici in Toscana, per la precisione a Portoferrario, Isola d’Elba: non sorprende, dunque, che abbia sentito la necessità di finanziare con 30 mila euro la sezione del Pd di Val di Cornia - Elba. Questioni di cuore, forse le stesse che hanno spinto i Ds di Ferrara – evidentemente ancora vivi, vegeti e abbastanza ricchi – a versare 100 mila euro al locale circolo Pd.

La “luce di Nola” e Bonino aiuta Pannella
Paolo Russo è uomo amato sul territorio. Alle ultime regionali, per dire, la zona nolana è rimasta fedele al centrodestra nonostante la vittoria in regione di Vincenzo De Luca. Si può dire che il deputato di Forza Italia è la luce di Nola: giustamente la Snie Spa, che fornisce elettricità al comune (con cui ha peraltro un vecchio contenzioso), gli ha versato 10mila euro. Il rapporto fra Emma Bonino e Marco Pannella è sempre burrascoso. Ma nel 2014 l’unico donatore della lista Pannella (26 mila euro) è proprio Bonino.

Passera scommette su Passera: io siamo
In attesa di conoscere gli elettori del movimento Italia Unica di Corrado Passera, l’autore di Io siamo, scopriamo che l’ex banchiere e ministro tecnico non disdegna di dare il suo denaro alla sua creatura. Poche donazioni per Italia Unica, ma molto esclusive: così ha raccolto 309 mila soltanto nei primi sette mesi dell’anno. Non è certo un’impresa difficile se il maggior finanziatore è il fondatore, ma tant’è: l’ex ministro ha versato 100 mila euro. Passera crede in Passera. E un po’ ci credono pure Santo Versace (21 mila) e Maria Jacaranda Falck Caracciolo di Melito (70 mila). Non proprio ex frequentatori delle case del popolo.

Toti regna in Liguria. Ed è subito porto
Il toscano Giovanni Toti s’è ambientato subito in Liguria. O meglio, le imprese che lavorano al porto di Genova l’hanno sostenuto in campagna elettorale con apprezzabile chiaroveggenza. Aldo Spinelli, patron del Livorno calcio, ha speso 15 mila euro; da T. Mariotti, invece, un piccolo obolo (5 mila). In totale, il comitato dell’allora candidato governatore ha incassato 80.000 euro, di cui 15mila offerti dall’ex Mediaset.

Nelle Marche la sanità sta con Ceriscioli
Il governatore marchigiano Luca Ceriscioli, già sindaco Pd di Pesaro che di professione fa l’insegnante, è molto amato dai medici. Sarà che la sanità, per una Regione, rappresenta sempre la spesa più consistente. Bonifico su bonifico, pochi euro alla volta, Ceriscioli in campagna elettorale ha ricevuto quasi 40mila euro (39.550 per l’esattezza). Tutti con piccoli contributi, ma spesso di cliniche private e laboratori di analisi convenzionati col pubblico.

Sc, un tesoro di tesoriere. Udc, Caltagirone amaro
Scelta Civica è ormai dissolta, pochi deputati, pochissimi voti. Però resiste un munifico e ancora appassionato tesoriere. Più che un tesoriere, un tesoro. L’imprenditore e deputato Gianfranco Librandi, che cura i conti del partito già smunti per le incessanti partenze, è la manna per i reduci montiani. A distanza di qualche mese, Librandi ha donato 58 mila euro a Sc: 18 mila con una sottoscrizione personale e 40 mila attraverso la sua Tci di Saronno. Tempi magri per l’Udc, l’altro agglomerato di centro alleato con Ncd. Gaetano Francesco Caltagirone, lontani dal voto, non finanzia più il genero Pier Ferdinando Casini. Nel 2015 il partito non ha dichiarato un euro.

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